Il rapporto fra genitori/figli e autoscuola è spesso controverso. Trovare una strategia comune per formare ragazzi consapevoli al volante è fondamentale.
Superato l’esame di teoria molti ragazzi non vedono l’ora di guidare e spesso dopo il ritiro del foglio rosa chiedono ai genitori di accompagnarli ed iniziare a guidare l’auto di famiglia. Le domande da porsi sono due:
- Chi ha il compito principale di insegnare a guidare ?
- I genitori sono una risorsa nel percorso di apprendimento?
Sicuramente i genitori sono i primi esempi e riferimenti per i figli, conseguentemente trasmettono la “propria guida” con pregi e difetti acquisiti negli anni, memori di una patente conseguita molto tempo fà ( sono cambiate regole e veicoli, ecc. ). Spesso si confonde il saper fare con l’arte di saper insegnare. Per far si che chi abbiamo davanti apprenda bisogna saper trasmettere l’importanza e l’utilità di quelle nozioni, aiutare a memorizzarle e ritrovarle al bisogno.
Il compito principale, non esclusivo, di formare i nuovi conducenti spetta all’istruttore che svolge il proprio ruolo in modo professionale, esattamente come i genitori nei rispettivi lavori.
I genitori sono una risorsa importante quando si coordinano con l’istruttore garantendo la sicurezza di un ambiente familiare dove applicare le nozioni ricevute.
Fondamentale è essere consapevoli dei confini insuperabili definiti dal proprio ruolo, così il lavoro di squadra verso un unico bene comune diventa l’ingrediente fondamentale per i ragazzi.