Durante la guida corpo e mente del conducente sono impegnati provocando ovviamente stanchezza, quindi la possibilità di deconcentrarsi o addormentarsi mentre si è alla guida. La stanchezza è percepibile dall’essere umano il colpo di sonno avviene inesorabile e non è percepibile.
Con l’affaticamento del conducente crescono i tempi di reazione, diminuisce la soglia di attenzione, cala la percezione del pericolo, subentrano reazioni eccessive rispetto agli stimoli ( ad esempio, una semplice luce improvvisa può causare spavento e brusche correzzioni con lo sterzo ), si offusca la capacità di valutare correttamente l’entità di un problema ( presenza di ostacoli, riduzione visibilità ). A queste situazioni non si deve credere di poter porre rimedio con semplici espedienti come un caffè, abbassare il finestrino, alzare il volume dell’autoradio, ecc.. perchè così facendo stressiamo maggiormente il nostro corpo e ci addormentiamo prima.
La soluzione migliore è pianificare i propri viaggi in modo da evitare di intraprenderli nei momenti di maggiore affaticamento: evitare le partenze serali dopo una giornata di lavoro, astenersi dai lunghi tragitti notturni, assecondare il proprio ritmo naturale sonno-sveglia. Sforzarsi di cambiare le proprie consuetudini, magari per cercare a tutti i costi l’orario giusto per una partenza “intelligente”, può essere molto pericoloso.
Se si percepiscono i sintomi della stanchezza come mancanza di concentrazione, sguardo fisso, senso di gonfiore agli occhi, affaticamento degli arti, reclinare il capo, non si ha altra scelta che fermarsi e cercare di riposare. Non vi è un periodo di tempo definito per riposare, in genere non inferiore a trenta minuti.
Va detto infine, che la sonnolenza può essere indotta o aggravata anche da un’alimentazione sbagliata o assunzione di alcol o stupefacenti.