Le cinture di sicurezza sono annoverate nei sistemi di sicurezza passivi dei veicoli, cioè quei sistemi che aiutano a limitare i danni in caso di incidente. Anche gli occupanti dei sedili posteriori le devono utilizzare?
Per capire appieno l’importanza delle cinture, dobbiamo considerare che in caso di incidente gli occupanti del veicolo subiscono una DECELERAZIONE, cioè passare in pochi millesi di secondo da una certa velocità a zero, causando un effetto catapulta dovuto “all’ aumento del peso corporeo rispetto al proprio peso naturale”.
Le cinture di sicurezza permettono in caso di urto, di trattenere il corpo degli occupanti legato al sedile, evitandone l’impatto contro le strutture interne e/o contro un altro occupante del veicolo e la proiezione fuori dall’abitacolo. Se il nostro veicolo dovesse urtare violentemente un ostacolo un sensore attiverebbe il PRETENSIONATORE che in pochissimi millesimi di secondo (quindi ancora prima che il nostro corpo fosse scaraventato in avanti) provvederà a tendere la cintura , in questo modo la decelerazione alla quale sarà sottoposto il nostro corpo sarà la meno brusca e violenta possibile.
Se il veicolo ne è dotato, tutti gli occupanti del veicolo hanno l’obbligo di utilizzarle.
Devono essere omologate ( sottoposte a prove di resitenza e usura ) dalla comunità europea, riscontrabile mediante un’ etichetta con dicitura E seguita da un numero che identifica il paese della comunità che ha effettuato l’omologazione.
Ad oggi le cinture omologate sono a tre o quattro punti ( veicoli da competizione ) sia per i sedili anteriori, sia per quelli posteriori e in concerto con gli Airbag forniscono la massima protezione.
Il padre delle cinture di sicurezza a tre punti
Si calcola che la sua invenzione abbia salvato almeno un milione di vite umane.